OC - Mitologia Lunare (1996)




Ogni sistema riceve energia da una fonte esterna. Secondo alcune recenti teorie (es prof. Michio Kaku) il nostro Universo potrebbe solo essere allora un frammento all'interno di un altro universo, contenuto da un'altro più grande e così via ... c'è una fine a questo meccanismo ?




Luna Pazza (illustrazione di una luna di fantasia per il racconto Mitologia Lunare). Andrea T. Pagano OC (logo per il racconto Mitologia Lunare). Andrea T. Pagano Luna Eroica (illustrazione di una luna di fantasia per il racconto Mitologia Lunare). Andrea T. Pagano


O C - Mitologia Lunare



by Andrea T. Pagano
pubblicato al Concorso Letterario Federico Ghibaudo anno 1996, Liceo Scientifico "Paolo Frisi" a Monza (Italia)



1 - Vita!

Teoria dei colori

Quando universi, vaganti nel nulla, si scontrano, l'impatto è terribile. Unendosi questi, le loro energie si fondono e sono equamente ridistribuite.
Questo provoca un afflusso di corrente ai generatori di colore, distribuiti su tre livelli, ciascuno contenente un colore primario: giallo, ciano e magenta.
l livello del giallo, il primo livello, è il più importante: esso controlla l'afflusso di energia ai due livelli successivi. Quando un'immane quantità di energia, come quella prodotta dalla collisione di due universi, entra nel primo livello, essa viene immagazzinata e a poco a poco ridistribuita. Sotto forma di colore giallo entra nel secondo livello, ciano, da dove escono tutte le sfumature dal giallo al ciano, incluso il verde. Con l'uscita dal terzo livello si è ottenuto tutto lo spettro del visibile.
Quello che vediamo sono i colori, che sono energia; l'energia è vita: essa è senza inizio, senza fine; pensieri e azioni si avvicendano in un ciclo ininterrotto, detto Anello. In questo, costituito dai colori, sfumature si susseguono e non è individuabile separazione. Così la vita, costituita dai colori, è infinita.
Questa è la teoria dei Colori, detta anche teoria della Vita Eterna.
L'energia, ormai trasformata in luce, esce da una spaccatura del campo energetico, chiamata "Fontana dei Colori".
Inondando tutto, il flusso cromatico dà corpo a quello che i nostri sensi percepiscono.
Ed è proprio una Fontana dei colori il testimone di una storia bellissima, di un pianeta lontano, di civiltà affascinanti, dèi sconosciuti, eroi e saggi quali nessuno ha mai sentito parlare.


2 - Mo-Mo

"Mai vedrai città più bella della tonda Mo-Mo candido paradiso".
Con questa frase si apre il resoconto degli eventi riguardanti la storia di Mo-Mo; fu compilato, attraverso i secoli, dagli Osservatori, figure mitiche, alle quali è legata la successione degli avvenimenti presentati.
La città tonda di Mo-Mo sorgeva in un luogo magnifico, su un pianeta remoto. Arroccata su un'alta scogliera bianca, dominava a Ovest su un'immensa pianura.
Il colore giallo dell'erba si abbatteva in lontananza sul profondo blu di un'imponente catena montuosa, che circondava la piana da Nord a Sud. A Est il mare, vasto, profondo, inquietante, di un intenso colore viola.
Tra la scogliera e il mare, un ultima nota descrittiva. Un abissale baratro, tenebroso, cupo e minaccioso, nel quale la vista si perde come le origini di Mo-Mo si perdono nel buio delle ere.


3 - Il Messia Bianco

A contendersi il primato della civiltà c'erano, su un pianeta, due popoli.
Oltre il mare viola, a Est, vivevano degli esseri che si dicevano generati da una delle due lune principali del loro cielo, Luna Grassa.
Questi erano esseri infelici, "altro non conoscevano se non la sorte e la morte", commentano gli Osservatori.
Il deserto, spettrale e immane, nel quale abitavano era un luogo triste, che ogni giorno sfidava il loro cuore.
Ma erano anche esseri sensibili e intelligenti e la curiosità che tormentava i loro animi, quel bisogno del di più che ardeva nel loro spirito si materializzò nella figura del Messia Bianco.
Figlio di Luna Grassa, era venuto tra il suo popolo "perché lo guidasse là dove la vita sgorga dalla terra" e divenne il loro re.
Così queste genti iniziarono il loro cammino verso la terra promessa. Inseguendo la loro luna e il Messia, superarono stenti e difficoltà, esse arrivarono dopo molti mesi al mare viola.
Non avendo mai visto quella che chiamarono "terra liquida", nessuno aveva idea di come attraversarla e pregarono il Messia di farsi mandare un aiuto dal cielo.
Luna Grassa inviò allora a suo figlio e al suo popolo un altro dono, una figlia, Luna Bianca. Ammassati sulla spiaggia, questi che erano stati generati da Luna Grassa madre delle Lune Buone e che perciò erano detti i Buoni, videro avanzare verso di loro un falcetto bianco che fendeva dolcemente le acque, si fermò sulla spiaggia e accolse la gente sul proprio ventre. Col Messia come nocchiero i Buoni attraversarono il mare e giunsero infine alla bianca scogliera.
Librandosi come una farfalla la luna si staccò dalla distesa viola, sorvolò il baratro pauroso, depositò il popolo sulla gialla pianura e scomparve nel nulla.
In seguito i Buoni celebrarono l'impresa affrescando parte della scogliera, raffigurando le loro peripezie durante l'esodo. Questo monumento fu chiamato "Muro dei Quadri".


4 - Il Messia Verde

Luna Grassa aveva una sorella, Luna Cattiva. Erano figlie di Sole Vecchio, una delle Quattro Stelle; questi aveva assegnato a ciascuna delle figlie metà del pianeta, affinché lo governassero e vi coltivassero i propri figli.
Ma le sorelle, disobbedienti, anziché convivere pacificamente, rispettando ognuna i dominii dell'altra, erano in continuo conflitto fra di loro e sconfinavano spesso.
Così Buoni e Cattivi sapevano gli uni l'esistenza degli altri, vedendo chi nella tonda Luna Grassa, chi nel terribile falcetto alato, la matriarca di un popolo a loro simile.
Sole Vecchio decise allora di punire le figlie: sconvolse il clima del pianeta, che era sempre stato florido, tramutandolo in desertico e condannò i due popoli a ritrovarsi in una stesso luogo e a contendersi il dominio di esso.
Contemporaneamente ai Buoni, sotto un'altro cielo, il popolo di Luna Cattiva, madre delle Lune Cattive, iniziava dunque il suo viaggio.
I Cattivi si trovarono nelle stesse condizioni dei Buoni e di conseguenza la loro luna inviò il Messia Verde "perché primo venisse col popolo nel luogo destinato".
Ma genti apparentemente così simili ebbero anche difficoltà simili.
Proveniendo da Ovest, i Cattivi giunsero alla barriera delle montagne blu; il Messia Verde invocò la madre perché gli mandasse un aiuto. Lei inviò una figlia, Luna Armata, che essi videro come una scudo lunato, recante una lancia. Luna armata scese dal cielo e scagliò più volte un martello da guerra contro la parete rocciosa, finché non vi aprì un varco. Terminato anche il suo compito, questa guerriera del cielo vi tornò, vicino alla madre.
Tempo dopo i Cattivi, per glorificare la loro madre, scolpirono presso la breccia le loro imprese e chiamarono il luogo "Muro dei Martelli volanti".


5 - La fontana

Teoria degli universi opposti

Il ciclo vitale, definito Anello, è costituito da tutte le tonalità cromatiche. Ogni gradazione, ogni singolarissima fetta dell'Anello corrisponde all'energia rilasciata come luce dal generatore di colore; il colore prodotto è quindi l'energia globale di un universo.
Tanti universi con la stessa energia sono contenuti in una sfera, la cellula di vuoto, che rappresenta l'elemento fondamentale di un universo successivo, con un livello di energia più alto.
Seguendo la forma tonda dell'Anello, la teoria porta gli elementi più grandi a coincidere con quelli più piccoli, gli universi con gli elementi fondamentali, ed è perciò chiamata "Teoria degli Universi opposti".
Nell'universo in cui si stanno svolgendo gli eventi considerati, l'energia era ceduta dai generatori sottoforma di luce violetta.
Questa era il colore del cielo del pianeta e del suo mare.
La fontana dei colori era situata, invisibile, sulla scogliera bianca. Il flusso cromatico ne scaturiva formando una semisfera nel cui interno tutto era illuminato.
I confini di questa arrivavano alle montagne, da una parte, e al di là del mare, dall'altra, cosicché quando i Buoni arrivarono sulla spiaggia e i Cattivi ebbero oltrepassato le montagne blu, non solo si accorsero di essere quasi giunti alla meta, ma anche di aver sempre vissuto nella penombra.
Dolcemente traghettati da Luna Bianca o correndo tra l'erba gialla i due popoli si stavano avvicinando al loro destino.


6 - Gli Assi

Luna Cattiva, preoccupata, per la sorte della sua gente, aveva creato il Messia Verde gemello del Messia Bianco, cosicché quando Buoni e Cattivi si furono incontrati, anziché combattersi, si convinsero di essere simili, unirono le loro genti e fondarono una città attorno la Fontana. Per popoli le cui vite erano così dipendenti dal volere astrale fu necessario istituire una casta di sacerdoti che scrutassero sempre gli eventi celesti. I primi Osservatori furono i Messia che, in quanto figli del cielo, meglio potevano comprendere il significato delle azioni divine.
Poiché erano gemelli essi vennero chiamati Assi e per loro venne costruito un castello proprio sopra la Fontana. Il castello, in marmo bianco ricavato dalla scogliera, aveva una sola, altissima torre, l'Osservatorio, sulla sommità della quale gli Assi si stendevano e vedevano quello che accadeva tra i loro dèi.
Gli Assi tralaltro disposero le regole in base alle quali gli Osservatori successivi avrebbero dovuto continuare il loro lavoro.
Suddivisero il cielo in due emisferi, Est e Ovest, corrispondenti alle generazioni lunari e lo dotarono di tre livelli di lettura: un cielo vuoto, il Cielo Nero, che rendeva netta la visualizzazione delle figure astrali "perché sempre chiaro fosse il come"; uno mappato, con nomi e zone, il Cielo Astronomico "perché fosse chiaro il dove".
Il Cielo delle Meteore evidenziava gli squilibri dei campi energetici: se due entità celesti si affrontavano, le zone a tensione più alta tra queste si coloravano in rosso. Mano a mano che l'energia di tensione cresceva, la zona rossa assumeva contorni sempre più definiti, fino a raggiungere forma sferica.
La sfera di tensione, chiamata meteora, veniva quindi usata da uno o l'altro dei contendenti per colpire l'avversario, indebolendo la sua energia.
Oltre ai tre livelli di lettura esisteva il cosiddetto Cielo Stellato o Cielo Puro, l'unico in cui fosse visibile la demarcazione fra i due emisferi. Rendeva possibile tenere sotto controllo ogni avvenimento.
Ogni cielo non poteva essere analizzato per più di nove minuti; il principio era che ogni griglia fosse completa: la successione rapida e costante di queste avrebbe dato le informazioni più corrette sul cosa, come, dove e quando. Tale regola era chiamata la "legge dei nove minuti per luogo".
Visibili soltanto agli Osservatori, le griglie potevano essere cambiate alzando un dito al cielo. Quest'ultimo sarebbe immediatamente mutato sotto i loro occhi.


7 - O C

Luna Grassa, tonda e sorridente, rappresentava l'abbondanza. Aveva quattro figli, ma due soli erano conosciuti dal suo popolo: Spleen Materno era costituito da una coppia divina madre-figlio; il figlio verde era adagiato sul ventre della madre gialla, formando una falce geometrica.
Una mezzaluna dalle forme grossolane, con un naso aquilino e un tozzo mento, Luna di Campagna simboleggiava la fertilità della terra. Dopo la punizione di Sole Vecchio, aveva abbandonato le zone ormai aride per insediarsi nella fertile pianura gialla.
Luna Bianca era una messaggera. Dall'alto del cielo avrebbe informato il suo popolo delle decisioni della madre.
Al pari di Luna Bianca, anche il figlio primogenito di Luna Grassa era stato incontrato dai Buoni sul mare, sospeso sulle onde viola. Dal colore ceruleo dell'incarnato e dalla lunga e ricciuta barba verde, questo falcetto dai corni all'insù si chiamava Luna Marina.
La terribile Luna Cattiva, sebbene amata dalla sua gente, rappresentava invece il tradimento e la violenza. Era un falcetto giallo con due ali di farfalla e due lunghe corna in avanti che spuntavano dal corno superiore. La sua bocca era sempre atteggiata a una malefica risata. Aveva generato da sola tre figlie: Luna Pazza era simile alla madre di aspetto, ma dai particolari insoliti, come le sfere sulla sommità delle corna, ali rosse da creatura infernale e una coda a punta. Al posto della bocca materna aveva un unico e grandissimo occhio, perennemente spalancato.
Enigmatica e misteriosa era invece Luna Blu, dalla bocca rossa. Insieme con Luna Pazza, quando i due popoli decisero di convivere in una città, si era nascosta nel baratro, costantemente in agguato.
Luna Armata aveva un animo impetuoso e collerico, come un mare in tempesta. Il suo destino sarebbe stato quello di combattere e infine morire sotto i colpi di un altro guerriero celeste: Sole Cattivo, la stella violenta.
Poiché le generazioni lunari erano due, esse vennero rappresentate dagli Assi con due simboli: "O", Luna Grassa e Lune Buone e "C", Luna Cattiva con le figlie.


8 - Le stelle

Quattro stelle principali erano nel cielo: due bianche, una arancione e una rossa; quest'ultima era il barbuto Sole Vecchio, padre, oltre che delle due lune madri, delle altre tre stelle.
Le stelle bianche erano due stelle funeste: Sole Pazzo era una sfera con sei raggi e uno stranissimo occhio.
Sole Falso, portatore di cattivi presagi, era figlio di Luna Cattiva e di un fratello di Sole Vecchio, Sole Azzurro. Questo ne aveva violentato la figlia quando lei era ancora giovane. Ne nacque un essere ibrido, mezzo sole e mezza luna, che per questo veniva chiamato anche Luna Falsa. Sole Vecchio uccise il fratello e adottò il piccolo Sole Falso, perché Luna Cattiva dimenticasse il trauma, ma il dolore aveva già trasformato l'animo di quella timida figlia.
Il figlio più giovane, valoroso e intrepido di Sole Vecchio era il focoso Sole Cattivo. Detto anche Stella Violenta, questo impavido guerriero era diventato il sostegno del vecchio padre, difensore delle sue cause. Come il fratello Sole Pazzo aveva un occhio solo, ma i suoi dodici raggi terminavano a punta.


9 - Elisabetta


Elisabeth the Thunderstorm  (illustration of a fantasy cloud for the novel Lunar Mythology). Andrea T. Pagano
Su un pianeta dal cielo sempre sereno, uno degli eventi meteorologici più caratteristici era costituito dall'unico sistema nuvoloso della sua atmosfera: il Temporale Elisabetta.
Grande come un ciclone, dal minaccioso colore nero, esso si spostava ad altissima velocità da una parte all'altra del pianeta per poi sostare qua o là nel cielo.
Fu nel terzo anno della grande convivenza dei popoli che il Temporale Elisabetta fece scoccare la scintilla di un conflitto inevitabile.
Troppo diversi, ogni giorno che passava, si rivelavano le due genti; le insofferenze reciproche venivano taciute, ma ognuno sapeva che non sarebbe stato così ancora per molto. L'indole di ogni popolo non tardò quindi a manifestarsi non appena ce ne fu l'occasione.
Venne allora il giorno in cui il Temporale si fermò sopra le mura della grande città bianca.
Proprio in quella situazione Sole Falso scendeva a portare ai due Assi suoi terribili presagi. Stesi sulla torre dell'osservatorio, i due gemelli videro avvicinarsi un falcetto bianco, i cui contorni erano confusi dalla coltre di nubi che ricopriva l'intero cielo.
Non sapendone distinguere con sicurezza le forme, gli Assi decisero di informare la gente di quel caso straordinario. Fu un grande errore.
I buoni, desiderosi di fratellanza, ravvisarono nello sconosciuto messaggero celeste Luna Bianca, consigliera di pace e di giustizia, che portava loro notizie di una confermata riconciliazione tra essi e i Cattivi. Questi ultimi erano pur sempre i figli della dèa dell'inganno e della violenza e in fondo non avevano mai sopportato l'idea di convivere con gente diversa in un luogo così splendido. Perciò proclamarono guerra ai Buoni, sostenendo che il messaggero intravisto dagli Assi altri non fosse se non la terribile Luna Armata.


10 - Zone

Mentre i due popoli correvano alle armi, sotto gli occhi degli Assi si preparava un'altra grande battaglia, quella combattuta nelle zone celesti, tra gli dèi.
Al fianco delle Lune Buone si erano schierati Sole Vecchio e Sole Cattivo, mentre da Luna Cattiva era andato in aiuto Sole Pazzo.
Non tutti gli dèi erano però dei combattenti: Luna di Campagna si era nascosta tra i campi, Luna Marina immersa negli abissi e Spleen Materno aveva trovato rifugio presso la grande madre.
D'altra parte, contro Sole Cattivo, il vecchio padre e Luna Bianca avrebbero combattuto solo Luna Armata, Sole Pazzo e Luna Cattiva stessa. Le altre Lune Cattive si erano messe in salvo, chi nel baratro, chi nelle zone più lontane dei cieli, chi, come Sole Falso, all'interno di Elisabetta, fuggita lontano all'inizio delle ostilità.
La prima ad attaccare fu Luna Armata, che scagliò la sua meteora rossa contro Luna Bianca, uccidendola di colpo. Sole Vecchio intanto combatteva contro il figlio Sole Pazzo, che aveva perso molta energia in seguito ai colpi del padre. In suo aiuto venne Luna Cattiva, che sottrasse la stella agli impeti del vecchio ma vigoroso padre. D'un tratto Sole Vecchio si accorse di essere rimasto solo contro un assalto di Luna Armata. La prima meteora fu scagliata dal sole, ma la luna schivò il colpo e immediatamente ferì l'antica stella. Stava per finirlo quando, con un verso spaventoso, si presentò Stella Violenta.
Aveva appena fatto fuggire ferita Luna Cattiva e si era accorto che il padre era in difficoltà. Entrambi illesi, i guerrieri celesti si affrontarono nello scontro decisivo. Pieno di energia, Sole Cattivo lanciò una pesantissima meteora contro Luna Armata, che venne colpita. Tentando una disperata fuga si voltò e venne uccisa da un'ultima scarica.
Con alterne vicende si era svolta anche un'altra battaglia, giù nella città. I Cattivi erano stati sconfitti e aspettavano che agli Assi fosse definita la loro punizione.
Sole Vecchio affidò la decisione a Sole Cattivo, che stabilì che i Cattivi dovessero, coi loro dèi, essere confinati in fondo al baratro.
Appreso ciò il Messia Verde, incapace di sopportare il dolore, si suicidò.


11 - Inferno

Teoria dell'amore

Secondo la teoria dell'amore il sentimento di bene reciproco più sincero può nascere solo tra persone della stessa razza, dove l'una e l'altra parte possano riconoscere memorie comuni e parti antiche di se stessi.
I due Assi erano di razza celeste e tra loro nacque un fortissimo legame, una sincera e profonda amicizia che li aveva tenuti fuori dal conflitto, sebbene rivali.
Il pensiero di separarsi dal quel fratello aveva sconvolto la mente del giovane Messia Verde; egli aveva così deciso di rinunciare alla sua vita per vivere più a lungo nel ricordo del Messia Bianco che, in memoria del fratello scrisse sulla sua tomba un epitaffio:

Noi non siamo terrestri,
Noi siamo trascendenti.
Noi siamo come un vaso a due orecchie
Sulle orecchie ci sono punti e linee
Così che formano due volti.
Ecco, quei due visi siamo noi.
OC - Vaso degli Assi (illustrazione di un vaso di fantasia per il racconto Mitologia Lunare)

Mentre il Messia Bianco si contorceva nel suo dolore, il popolo dei Cattivi si apprestava a salutare per sempre la luce, scendendo nel baratro.
I Buoni ricostruirono la città che era stata devastata dai combattimenti e la chiamarono "Mo-Mo" che nel loro linguaggio significava "Vita"; la dotarono di mura circolari, come il ciclo vitale "affinché la tonda luna madre sapesse che lì il suo popolo l'adorava".
Per i Cattivi Mo-Mo rappresentò sempre il paradiso, mentre i Buoni chiamarono il fondo del baratro "Città Morta" o "Inferno dal Cielo Rosso" perché secondo la leggenda gli abitanti, immersi nel buio, avrebbero visto il viola del cielo, con la profondità, diventare rosso.
Secondo i Buoni l'Inferno dal Cielo Rosso sarebbe stato il luogo dove le anime dei defunti sarebbero andate dopo la morte. Dopo il distacco dal corpo, cadendo per un anno nel baratro, gli spiriti si ritroverebbero infine davanti a un immenso e profondo corridoio, in fondo al quale brillerebbe una luce bianca. L'anima camminerebbe istintivamente verso la luce, simbolo di vita, lungo il corridoio, passando però davanti a porte aperte lungo le pareti; da queste uscirebbero Luna Blu e Luna Pazza per colpire lo spirito con sputi e colpi di coda, rappresentanti tentazioni proibite. Arrivando in fondo al corridoio l'anima carica e indebolita dalle tentazioni, non riuscirebbe ad alzarsi per salire alla Luna Grassa. Luna Armata la decapiterebbe e finirebbe così nella bocca di Luna Cattiva, con tutti gli altri spiriti.
Secondo questa teoria, detta "teoria della Città Morta", le anime aspetterebbero l'arrivo dell'Osservatore che, morendo, essendo puro, passerebbe davanti alle tentazioni rimanendo illeso, arrivando davanti alla luce bianca e salvando le anime dalla bocca di Luna Cattiva.
Insieme con queste ascenderebbe alla luna madre, permettendo loro l'eterno riposo.


12- Handland

I millenni passarono anche su quel pianeta. Nuove civiltà si insediarono a Mo-Mo, nuovi figli ebbe Luna Grassa, nuovi nemici, nuove battaglie.
Come tanti altri posti nell'universo, così questo luogo continuava la sua evoluzione, nel bene e nel male.
D'un tratto, nel livello del viola, in quell'infinitesimale spazio che è la cellula di vuoto, due universi collisero. Uno di questi era proprio quello in cui era ambientata questa storia.
La Fontana di Mo-Mo smise di eruttare luce per un periodo di tempo, durante il quale le energie dei due cosmi uniti vennero di nuovo equilibrate. Quando ritornò a funzionare, non c'era più traccia delle candide mura e dell'Osservatorio. Tutto era come se nulla fosse accaduto.
Il vento sospingeva onde viola, sul mare, e gialle sull'erba. Tuttavia nel cielo nuove creature avevano preso il posto delle lune e delle stelle.
Tante mani assumevano le posizioni più assurde e contorte a raffigurare le entità celesti. Così nuovi popoli, in questo mondo di mani, iniziavano le loro storie.


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